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Attenzione a PC Locker: il ransomware che obbliga a compilare un questionario

La nuova minaccia non richiede soldi ma se la survey non viene compilata i dati vengono cancellati per sempre.

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I ricercatori Fortinet hanno identificato un nuovo tipo di ransomware, che a differenza di altri non chiede direttamente denaro agli utenti, ma li obbliga a compilare un questionario online. Chiamato provvisoriamente PC Locker, segue il classico modello del ransomware, andando a cifrare i dati del PC dell’utente, che viene avvisato con un messaggio allarmistico. Se entro 72 ore l’utente non compila il questionario, i dati verranno cancellati per sempre.

Il ransomware è emerso negli ultimi anni come forma particolarmente aggressiva e fastidiosa di malware. Solitamente, si manifesta bloccando di fatto il PC dell’utente andando a cifrare dati e applicazioni, e chiedendo un “riscatto” – tipicamente sotto forma di BitCoin – per la decifratura. PC Locker invece spinge l’utente a rispondere a una serie di domande online per ottenere nuovamente i suoi dati. Non è chiaro a cosa possano servire i dati raccolti, probabilmente a personalizzare ulteriori attacchi futuri, garantendo un tasso di successo superiore.

PC Locker presenta diversi aspetti di novità rispetto al classico ransomware, soprattutto perché non chiede direttamente il pagamento di una somma. Attualmente, pare funzionare solo su alcuni sistemi, ma sospettiamo che possa manifestarsi nuovamente in futuro, magari in forma più aggressiva, con la possibilità di fare danni maggiori. Per questo lo terremo monitorato, pronti a condividere col mercato ogni informazione utile”, spiegano i ricercatori Fortinet

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Fonte: http://www.bitmat.it/blog/news/60348/pc-locker-ransomware-obbliga-compilare-un-questionario

Gestione magazzino: è efficiente il tuo metodo di organizzazione?

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Il vero scrigno di ogni impresa? Il magazzino. E non parliamo di ciò che contiene, ma delle buone pratiche che possono determinarne elevati livelli di efficienza.

È infatti scomponendo, segmentando e analizzando i vari passaggi che trasformano le materie prime in un prodotto, i gesti in un servizio, la logistica in valore aggiunto, che si può creare ulteriore margine per l’organizzazione.

Comprendere il funzionamento del proprio magazzino è tutt’altro che scontato. Anzi spesso si tende a sottovalutare gli effetti che derivano da un’attenta misurazione degli aspetti quantitativi legati alla movimentazione delle merci. Invece i cosiddetti Key Performance Indicators (KPI) sono i migliori alleati dell’efficienza, e quindi della profittabilità, dei processi di logistica.

Cosa sono esattamente i KPI?
Si tratta di funzioni numeriche elaborate in base alle specifiche caratteristiche e dimensioni di un magazzino. Una volta identificate quelle più adatte a circoscrivere l’andamento delle attività, diventano fondamentali per correggere i flussi che rallentano o addirittura ostacolano il raggiungimento delle condizioni ideali di lavoro.Chi pensa che monitorare i risultati sia utile solo per risparmiare o per dare una pacca sulla spalla ai collaboratori migliori si sbaglia di grosso: nel momento in cui si dispone di metriche precise e, auspicabilmente, virtuose, è possibile proporre ai propri clienti contratti su livelli di servizio misurabili. Ovvero prevedendo bonus sul raggiungimento o sul superamento di determinate performance.

Ma cosa si può ottenere attraverso la corretta impostazione dei KPI della logistica?
Storicizzando le metriche e fissando opportuni parametri l’azienda, nella pratica quotidiana, è in grado di:

  • pianificare le operazioni e ottimizzare le attività di collaboratori e macchine in base ai carichi previsti di lavoro;
  • monitorare le attività e i flussi logistici, evidenziando possibili errori a cavallo dei processi, valutando perdite o margini generati dalle risorse impiegate e prevedendo la saturazione del magazzino;
  • realizzare strumenti di analisi, correzione e potenziamento della piattaforma logistica;
  • misurare e definire la qualità dei processi in maniera univoca;
  • condividere con collaboratori e clienti i risultati per attivare meccanismi di incentivazione e scontistica.

Comprendere su quali parametri e in base a quali dati conviene costruire dei KPI della logistica efficaci dipende essenzialmente dal tipo di organizzazione con cui si ha a che fare. Di solito le aree a cui si fa riferimento sono cinque:

  1. Gestione dell’inventario
  2. Gestione degli acquisti e dei fornitori
  3. Produzione
  4. Gestione delle scorte
  5. Trasporti

L’importante è che gli indicatori creati dalla combinazione dei dati a disposizione (per esempio l’indice di rotazione del magazzino, la percentuale degli errori di prelievo o spedizione o quella degli ordini evasi per tempo, o ancora i costi del processo) siano rappresentativi della realtà in divenire. Per questo devono rispondere a criteri di completezza, rilevanza, flessibilità e comprensibilità.

Verificabilità dei KPI
L’ultimo, ma non meno importante, elemento da tenere presente è la verificabilità dei KPI. Leggere un indicatore che non ha riscontro nella situazione specifica che descrive non solo è inutile, ma persino dannoso. Per questo è fondamentale stabilire nelle prime settimane di adozione dei KPI delle correlazioni tra metriche ed effettive performance del magazzino.Una volta tarate le giuste corrispondenze, i KPI della logistica diverranno straordinari, irrinunciabili alleati del business.

 

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Fonte: http://blog.teamsystem.com/alyante/blog/logistica-e-magazzino/misurare-l-efficienza-del-magazzino-tramite-kpi-della-logistica

Che cos’è il CRM in cloud e a che cosa serve

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CRM: dietro a queste tre lettere si nasconde un asset intangibile ma straordinario per l’impresa. Sono infatti l’acronimo di Customer Relationship Management, sistema che raccoglie tutte le strategie di gestione del rapporto con il cliente.

Cos’è il CRM e a che cosa serve? Di solito corrisponde a una piattaforma informatica che pone in rapporto tre fattori essenziali: dispositivi, sistemi informatici e risorse umane.

Il CRM viene utilizzato dalle aziende per individuare la giusta strategia di ingaggio dei clienti, per capire le loro esigenze, per rispondere in modo adeguato ai loro bisogni e per mantenere una relazione solida e duratura nel tempo. Infatti, con il CRM:

  • ai clienti già acquisiti puoi fornire il miglior prodotto, il miglior servizio e la miglior assistenza post-vendita;
  • ai prospect o potenziali clienti puoi dedicare una strategia efficace che sia in grado di proporre un’offerta idonea alle loro esigenze.

 

Cos’è il CRM in cloud? Il CRM in cloud differisce dal CRM on-premise. Quest’ultimo, installato presso le imprese, necessita di un hardware e di tecnici altamente esperti per l’installazione, la configurazione e gli aggiornamenti continui. Il tutto richiede sforzi economici onerosi e tempi di azione massicci. Alla luce di queste considerazioni, sono sempre di più le aziende che aderiscono a CRM in cloud, piuttosto che on-premise. Con l’espressione “in cloud” si intende che il software non è installato sul computer o su altri dispositivi e l’accesso al CRM avviene tramite la Rete.

Quali sono i vantaggi di un CRM in cloud?

  • puoi accedervi in ogni momento e da qualsiasi dispositivo, sia da pc sia da mobile;
  • non richiede installazioni aggiuntive o sofisticati hardware, poichè disponibile in cloud;
  • l’implementazione del CRM in cloud è molto più rapida, poiché non c’è un software da installare o un hardware da configurare;
  • basta la configurazione online, in area riservata, per utilizzarlo;
  • non ha costi di investimento iniziale, poiché non è necessario un nuovo hardware.

 

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